La matematica insegna in “Colpa delle Stelle” – II parte

Dopo aver discusso a lungo l’ormai celebre frase di Hazel e dopo il mio excursus “matematico” sul valore del termine infinito, vorrei adesso concentrarmi sul significato della metafora (sempre sulla matematica) utilizzata nel discorso del prefunerale di Gus e sul perché riassume in poche frasi tutte le fasi della storia d’amore dei due protagonisti.

E queste frasi sono proprio quelle che avevo volontariamente escluso dal mio precedente articolo:
“[…]Ci sono giorni, e sono molti, in cui mi pesano le dimensioni della mia serie infinita. Vorrei più numeri di quanti è probabile che ne vivrò, e Dio, voglio più numeri per Augustus Waters di quelli che gli sono stati concessi. Ma Gus, amore mio, non riesco a dirti quanto ti sono grata per il nostro piccolo infinito.[…]”.
1442171398738 Prima di conoscere Gus (ma anche dopo), Hazel ha vissuto numerosi momenti difficili,spesso dovuti alla malattia, momenti in cui sembra quasi che la vita sia un peso, un fardello da portarsi dietro e che questi momenti possano durare per sempre, all’infinito. Perché capita a tutti, malati o meno, di vivere giorni duri, giorni in cui il tempo pare essere tuo nemico e si accanisce contro di te per prolungarti lo strazio e tu ti domandi il motivo di tutto ciò. Ma poi tutto finisce, sì perché non può essere altrimenti, tutto migliora e magari nella tua vita compare qualcuno che la migliora a tal punto da non volerla mai più abbandonare, proprio come succede a Hazel, o magari no, perché la vita la si può apprezzare anche per tante altre piccole sfaccettature: insomma a quel punto ti rendi conto che sta accadendo tutto il contrario, che il mondo sta andando avanti troppo in fretta, che non ti resta tutto il tempo che credevi di avere, che la felicità potrebbe durare meno di quanto uno si aspetterebbe e desideri più giorni, per te e per le persone a cui vuoi bene, per poter godere appieno delle gioie della vita. E, purtroppo, te ne rendi conto quando tutto sembra finito o manca poco, proprio come Hazel che se ne rende conto quando ormai le manca poco tempo da passare con il suo Gus.

Se c’è una cosa che ho imparato è che non si può avere più giorni, che non si può avere una seconda chance e rivivere quei momenti, perché, come dice sempre Gus, “il mondo non è un ufficio esaudimento desideri”. Eppure so che bisogna approfittarne delle occasioni che ci vengono date – e questo è il mio consiglio -, perché la vita stessa è un occasione: a me è sempre piaciuta la filosofia del “carpe diem”, anche se, lo devo ammettere, è decisamente più facile a dirsi che a farsi. Infatti, è del tutto improponibile approfittare di ogni occasione e vivere senza rimorsi, ma si può sempre fare del proprio meglio nella vita e così si può convivere più facilmente con i rimpianti. Questo potrebbe anche essere un buon metodo per costruirsi il proprio “piccolo infinito”.

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Se ti sei perso la prima parte del discorso non dimenticarti di leggere “La matematica insegna in Colpa delle Stelle – I parte”.

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